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Parco Nazionale Lovcen
Parco Nazionale "Lovcen" racchiude la parte centrale e più alta della montagna
che porta lo stesso nome che è per i Montenegrini il simbolo della libertà, e "il santo altare". Il parco abbraccia la superficie di 6.400 ettari. Il punto più basso di parco nazionale „Lovcen“ è l'incrocio di strade nella località di Krstac (927 metri sopra livello del mare), e la sua più alta cima, lo Stirovnik, 1.749 metri sopra il livello del mare,
che è allo stesso tempo la cima più alta della montagna di Lovcen. Lovcen è famoso per i belvedere dai quali la vista si perde in tutte le direzioni - verso il mare, il Lago
di Scutari o fino alle alte montagne al nord. Da qualsiasi parte guardiate vivrete un'impressionante visuale irripetibile e memorabile. I punti sul Lovcen dai quali si possono vedere le bellezze del Montenegro sono numerosi: Jezerski vrh, Stirovnik,
la vecchia strada dalla cittadina Krstac fino alla stazione turistica invernale di Ivanova korita, le strategiche strade austriache che portavano fino alla cima delle montagne, l'antica strada curvosa che come una serpentina si inerpica sui pendii del Lovcen.
Si tratta di uno speciale fenomeno progettuale e costruttivo. Sul ripido pendio di Lovcen, scende verso la baia di Cattaro e le sue "serpentine" sono un'esperienza irripetibile.
Sulla cima "Jezerski vrh" (1660m), sulla richiesta di Petar II Petrovic Njegos poeta e governatore del Montenegro (1813 -1851), fu costruita una cappella già nel corso della sua vita. Il suo desiderio, di essere sepolto in questo posto, è stato esaudito dal principe Danilo che con i montenegrini più emninenti fece portare le sue reliquie nel regno dei fulmini sulla cima. Ma non erano solo i fulmini la cosa che disturbava il sonno eterno del Vescovo. "Jezerski vrh" era il bersaglio ai turchi, e dopo agli austriaci che nel 1916. distrussero la cappella. La nuova fu costruita nel 1925, e più tardi croato Ivan Mestrovic realizzò un progetto monumentale. Il mausoleo è stato aperto nel 1974. All’ingresso della cappella, la parte centrale è dominata da due monumentali statue di granito nero che rappresentano le donne montenegrine nei costumi nazionali, come cariatidi. All’interno, sei laterali e una sala centrale marmo potrato di Boka e di Brac. La volta è ricoperta da un mosaico di 200 mila tessere dorate. La figura di Njegos che sta seduto con un libro aperto, che è anche il lavoro di Ivan Mestrovic. Il sarcofago di marmo del vescovo Rade è semplice, con una croce scolpita e lo stemma nazionale, i simboli del potere ecclesiastico e secolare. Andare fino alla cima rappresenta il coronamento della visita al Parco nazionale, e fino a questa costruzione imponente si arriva con la strada che vi arriva da Cetinje, lunga circa 20 chilometri, e poi salendo 461 scalini fino alla cima della montagna.
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